L'ASINO STOLTO

Dal traduttore: Per conoscere il cultura di un paese sconosciuto, leggere la sua opere folcloristiche e vi sentirete di vivere il loro vite passate per conoscere la loro cultura. Questa storia parla di saggezza della nazione con una storia antica.
Tradotto da Abdumalik Muminov

C’era una volta, in un piccolo villaggio uzbeko, un asino che si considerava l’epitome della saggezza.

Una mattina di sole, questo asino, con una sicurezza che sfiorava il comico, si avventurĆ² in un giardino lussureggiante.

I suoi occhi si illuminarono alla vista dei frutti succosi che pendevano dagli alberi: mele come rubini, pere dorate come il sole. Nel campo, i meloni, le angurie e le zucche, con le loro bucce perfette e brillanti, sembravano in una battaglia silenziosa per essere i piĆ¹ deliziosi.

L’asino guardĆ² questi meravigliosi doni della natura con uno sguardo critico e un leggero cipiglio. Poi, con un movimento esagerato delle lunghe orecchie, come se stesse riflettendo su profonde questioni filosofiche, esclamĆ²:

“Com’ĆØ curiosa la natura! Ha creato tutto con tanta cura, ma ha sicuramente sbagliato le proporzioni. Le cose dovrebbero essere di dimensioni diverse!”.

Un passero, che stava osservando la scena da un ramo vicino, non riuscƬ a contenere la sua curiositĆ . Con un tono malizioso e un cenno scherzoso, chiese all’asino:

“Ehi, amico dalle orecchie lunghe, cos’ĆØ esattamente che non ti piace tanto di questi frutti? Non ti sembrano abbastanza buoni per il tuo palato raffinato?”.

Con un gesto drammatico, l’asino indicĆ² le mele e le zucche, con le sopracciglia aggrottate per lo sgomento.

“Non capisci?” esclamĆ², con voce mista di sorpresa e un pizzico di indignazione.

“Guardate quelle mele, appese a un albero maestoso, ma sono minuscole, appena piĆ¹ grandi del pugno di un bambino. E poi, oh, le zucche! Enormi, grandi quasi come la mia testa, ma che ondeggiano precariamente su quegli steli sottili e fragili. ƈ un’assurditĆ  della natura!”.

Il passero, con uno sguardo furbo, disse all’asino:

“Questa ĆØ la saggezza della natura, amico mio. Ogni cosa ha la sua ragione d’essere, grandi o piccoli”.

“E cos’ĆØ la saggezza?”mormorĆ² l’asino, perso nei suoi pensieri.

“Immaginate se le mele fossero grandi come le zucche e le zucche piccole come le mele. piccole come le mele. Sarebbe perfetto!”.

Mentre blaterava, l’asino si avvicinĆ² con nonchalance all’albero di mele. Per un buffo scherzo del destino, proprio in quell’istante, una mela si staccĆ² dal ramo e cadde direttamente sulla sua testa, producendo un suono secco e risonante: “Tuk! Tuk!

“Ahi, la mia testa!”, gridĆ² l’asino, mettendosi drammaticamente gli zoccoli sulla testa. “Mi ha quasi spaccato la testa in due!”.

Il passero, trattenendo a stento una risatina, rispose con un tono pieno di ironia:

“Meno male che era solo una mela e non una zucca! Altrimenti, la tua enorme testa sarebbe giĆ  stata fatta a pezzi”.

Con un misto di sorpresa e rassegnazione, l’asino annuƬ e disse, “Hai ragione, amico mio!”. E con uno sguardo un po’ piĆ¹ saggio, ma ancora con una punta di dolore, si allontanĆ² lentamente da sotto il melo, probabilmente riflettendo sull’ironia della vita e delle mele. la vita e le mele.

Questa storia ĆØ una finestra sull'antica saggezza e sulle vibranti tradizioni dell'Uzbekistan.

Ogni storia ĆØ un viaggio, ogni parola un universo da scoprire.